Archivio Digitale Motus - Dspace GLAM

L'Archivio Digitale Motus (https://archivio.motusonline.com) comprende il materiale digitalizzato cartaceo e fotografico prodotto dalla compagnia teatrale riminese "Motus", raccolto in 30 buste archivistiche, a cui si aggiungono 9 buste contenenti 61 quaderni di appunti di regia dei fondatori Enrico Casagrande e Daniela Nicolò,tutti digitalizzati e consultabili sulla nuova piattaforma DspaceGLAM. Al materiale cartaceo si aggiungono oltre 2000 unità di materiali audio e video (videocassette, dvd, minidisc, floppydisc, super8) e il materiale digitale nativo conservato su cd-rom e su hard disk.

Le digitalizzazioni inserite sulla piattaforma DspaceGLAM sono circa 18.000, oltre 100 i video caricati relativi agli spettacoli.

L’Archivio dell'Associazione Culturale Motus è strutturato in 11 serie e sottoserie archivistiche. Le sottoserie dalla 1 alla 7 sono dedicate alle prime attività teatrali (1985-1991) con le prime esperienze di Enrico e Daniela nella compagnia teatrale "Atarassia" (nata a Urbino nel 1987) e "Opere dell’Ingegno" (fondata a Rimini nel 1990), fino agli anni 2000 e agli spettacoli più recenti diretti da Motus a partire dalla sua fondazione, avvenuta nel 1991, a Rimini, con sede a Santarcangelo di Romagna. La serie 8 comprende i "Quaderni di appunti di regia" (testi e note di regia dal 1992 con "Strada principale e strade secondarie" e "AÏD", fino al 2023 con "Frankenstein"). La serie 9 comprende il materiale audiovisivo prodotto da Motus a partire dal 1991. La serie 10 comprende il materiale promozionale (manifesti, locandine e flyers) di Motus e di altre compagnie teatrali, tra il 1991 e il 2024. La serie 11 comprende pubblicazioni, tesi di laurea e premi

Attraverso la documentazione dell'Archivio Motus è possibile ricostruire la fase creativa di un progetto teatrale, di uno spettacolo, di una performance o di una installazione, a partire dalle schede tecniche (l’archivio comprende piante su lucidi delle scenografie utilizzate negli spettacoli, come nel caso di "Rooms", indicazioni tecniche per l’illuminazione, sugli oggetti di scena e sullo spazio occupato per la rappresentazione), gli studi sugli abiti di scena (come i bozzetti di "Visio Gloriosa"), ai testi di presentazione degli spettacoli proposti all’interno di festival nazionali e internazionali, fino alle rassegne stampa scrupolosamente raccolte e rilegate in ordine cronologico da Motus. L'Archivio conserva i copioni originali degli spettacoli, ricchi di annotazioni e appunti manoscritti di Enrico e Daniela. All’interno dei fascicoli relativi all’attività teatrale è possibile ricostruire il pensiero, l’idea da cui ha avuto origine uno spettacolo, in particolare gli autori o gli artisti a cui Motus si è ispirato, tra questi Pier Paolo Pasolini (lo spettacolo "L’ospite" si ispira a “Teorema”, romanzo e opera cinematografica di Pasolini, mentre "Come un cane senza padrone" si ispira a “Petrolio” romanzo incompiuto di Pasolini), Rainer Werner Fassbinder (per "Piccoli episodi di fascismo quotidiano"), Samuel Beckett e Paul Klee (per "Strada principale e strade secondarie"), Rainer Maria Rilke per la performance "Étrange (Être-Ange)", Tiziano (con la “La Venere di Urbino” per lo spettacolo "O.F. ovvero Orlando Furioso impunemente eseguito da Motus"), Don De Lillo (per il progetto "Rooms").

Già nel periodo di "Atarassia" l’interesse di Enrico e Daniela era rivolto al teatro internazionale con la rassegna di “Teatro in Contesto”, alla fine degli anni ‘80 ad Urbino, dove si svolge il laboratorio teatrale di Stephan Schulberg, attore del Living Theatre, compagnia che rappresentava l’aspetto culturale e creativo dei movimenti di contestazione degli anni '60-'70 prima negli Stati Uniti e poi in tutto il mondo. L’archivio è testimonianza di importanti collaborazioni a livello internazionale, come quella con Judith Malina, che proprio del Living Theatre fu la storica fondatrice.

Studiosi e critici teatrali si sono interessati a Motus, molte sono le interviste conservate nell’archivio Motus, come l’intervista di Antonio Caronia, "Gli eroici furori di Motus", realizzata durante il periodo di "O.F.".

Attraverso le carte è possibile ricostruire il contesto politico e sociale in cui sono nati i progetti teatrali di Motus (è il periodo della nascita delle riviste «Analfabeta», diretta da Carlo Formenti, e di «equestogiornale», prodotto dei collettivi universitari di Urbino e Bologna). L'archivio conserva anche i fogli di denuncia sulla mancanza di spazi teatrali e le carte che dimostrano il sostegno reciproco con altre compagnie teatrali.

Lo stato di conservazione della documentazione è complessivamente buono. La serie "Quaderni di appunti di regia" è interamente conservata a Casa Motus.

 

Digitalizzazione a cura del Laboratorio Sanzio Digital Heritage dell'Università di Urbino. Progetto di Motus e della Biblioteca civica Gambalunga di Rimini, finanziato dall’Unione europea – Next Generation EU.