La mostra sulla Madonna Diotallevi di Raffaello, che inaugurò durante la pandemia e rimase aperta solo poche settimane, ha comunque rivelato alla città, ma in definitiva anche all’Italia e al mondo, l’origine riminese di uno dei più delicati capolavori giovanili di Raffaello. Un dipinto che, come spesso accade per le opere dell’Urbinate, portava con sé un cognome riminese fino a quel momento misconosciuto, mai valorizzato e mai collegato a una storia davvero sorprendente. Spente le luci sulla splendida tavola di Raffaello, e proprio a margine della mostra, gli eredi hanno contattato il curatore, Giulio Zavatta, studioso riminese e docente dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, rivelando l’esistenza di un archivio famigliare. Una paziente analisi dei documenti generosamente messi a disposizione ha così consentito di precisare ancora meglio la singolare figura di Audiface Diotallevi, l’ultimo proprietario “privato” del capolavoro di Raffaello. Ne è emerso un profilo quasi romanzesco, dalla vita avventurosa, con picchi e cadute. Personaggio pubblico di Rimini ma con un respiro internazionale, essendo vice-console di Francia in contratto con Stendhal e Chateaubriand, ma anche imprenditore in città, dove aprì prima una distilleria, e quindi una banca privata con esiti fallimentari. Primo cassiere della Cassa di Risparmio, amante della musica e studente al liceo musicale di Bologna insieme a Gioacchino Rossini, con il quale intrattenne una duratura amicizia, fu il capofila dei “fornisti”, ovvero del partito che volle il teatro nel luogo degli antichi forni, dove ancora oggi, dopo la ricostruzione, si trova. Audiface fu gonfaloniere proprio nel momento dell’inaugurazione ottocentesca e trattò il pagamento del sipario di Coghetti. Dal libro di Giulio Zavatta, con introduzione di Pier Giorgio Pasini, che verrà presentato da Alessandro Giovanardi presso la sala della Cineteca in Biblioteca Gambalunga sabato 9 marzo alle 17, emerge soprattutto e con dovizia di documenti la sua avventurosa passione per l’arte, fatta di acquisti e vendite, di contatti con intermediari, restauratori discussi, pittori che furono suoi agenti specialmente sul mercato romano. Routine commerciale e incontri inattesi, sullo sfondo di una Rimini che apriva i suoi primi stabilimenti balneari, configurano Audiface come nobile-imprenditore e intraprendente marchand-amateur, il prototipo dello scaltro antiquario. I documenti raccontano infatti l’avventura questo personaggio che incontrò e ospitò le grandi figure di conoscitori dell’Ottocento, ma anche artisti, musicisti, nel contesto di una Rimini che probabilmente non aveva ancora l’apertura per capirne la portata e la novità e trovò modo così di questionare solo sulle stravaganti abitudini del marchese e della sua giovane ed emancipata consorte.
Giulio Zavatta professore associato di Museologia e critica artistica e del restauro dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, vanta numerose pubblicazioni nell’ambito dell’arte moderna, con specifico riguardo per il disegno antico, della storia dell’architettura del Cinquecento, in particolare su Andrea Palladio e Antonio da Sangallo il Giovane, e sulla storia della critica. Ha fondato e cura scientificamente e redazionalmente la rivista “Taccuini d’Arte”, annuario di Arte e Storia del territorio di Modena e Reggio Emilia. È membro del comitato scientifico o di redazione delle riviste "Venezia Arti", "Romagna Arte e Storia" e "Studi Veronesi" e membro del comitato promotore e scientifico della Biennale del Disegno di Rimini.
Alessandro Giovanardi, storico e critico d’arte è docente di arte sacra e di iconografia e iconologia all’ISSR di Rimini e San Marino-Montefeltro, cura le attività culturali della Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini e dirige la rivista di storia, arte e cultura «Ariminum». Le sue ricerche riguardano principalmente il linguaggio simbolico nell’arte bizantina, nel gotico, nel Trecento riminese e adriatico, nel Rinascimento malatestiano e il rapporto tra arte e mistica nella pittura del Seicento.
Ingresso libero
Sarà presente un punto vendita dei libri, con firmacopie dell’autore al termine della presentazione.
PROSSIMI APPUNTAMENTI
giovedì 14 marzo, Sala della Cineteca, ore 17
Jacopo Pesaresi
Basinio da Parma Liber Isottaeus, Patron 2023
in dialogo con Gian Mario Anselmi e Loredana Chines
venerdì 29 marzo, Sala della Cineteca, ore 17
Maria Cristina Maselli
Sigismondo e Isotta. Una storia d’amore, Vallecchi Firenze, 2023
in dialogo con Fabio Zito
Info: Biblioteca Gambalunga | tel. 0541.704488 | e-mail: gambalunghiana@comune.rimini.it