Potere e desiderio | Giacomo Marramao

Sala del Giudizio, Museo della Città - ore 17.00 26/11/2016

Durata 01:20:42

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Marramao, docente di Filosofia teoretica e Filosofia politica all’Università di Roma Tre, mostrerà lo stretto legame che coniuga l’inesauribilità del desiderio umano e il potere, i cui scenari nel mondo globalizzato sono profondamente mutati.

 “La nostra epoca”, scrive Marramao, “che esibisce a se stessa il proprio tempo come un succedersi precipitoso di molteplici disparate festività, è in realtà ‘un’epoca senza festa’ […] segnata dal fenomeno della doppia contrazione di memoria e aspettativa”. Il desiderio è scarnificato dalla dimensione dell’attesa, dalla progettazione di “spazi altri”, colonizzato com’è da messaggi subliminali che lo trasformano in pulsioni al godimento: in una spinta al soddisfacimento del piacere che non ha mai fine, e che è pertanto destinata a riprodursi in una ripetizione seriale della medesima scena.

 Per afferrare il senso delle trasformazioni del potere occorre però andare alle radici: all'archè o al principio che l'ha originato come fattore transculturale e trans-storico comune a tutte le società umane. Il potere non può essere soppresso: ogni tentativo di 'superarlo' - sopprimendo questa o quella forma del suo esercizio - non ha finora fatto che potenziarlo. Il potere deve essere, invece, sradicato, sovvertito nella sua logica costitutiva: la logica dell'identità, innervata nell'illimitatezza del desiderio e nella doppia scena paranoica della paura e della morte dell'altro. Ineludibili allora si rivelano le parole della letteratura, che Giacomo Marramao interroga per svelare il volto metamorfico del potere, staccandosi dal rumore dell'attualità e riprendendo il filo interrotto di pagine solitarie ed estreme, come quelle di Elias Canetti (attraverso un confronto costante con l'opera di Kafka) e di Herta Müller (lungo l'asse che collega la figura del Lager alle esperienze di sorveglianza, isolamento e derelizione esistenziale presenti nelle stesse democrazie).

 

Giacomo Marramao è professore di Filosofia teoretica presso l’Università di Roma Tre e Direttore della Fondazione Basso di Roma. Nelle sue ricerche si è occupato di teoria critica della società e di teorie della democrazia, inscrivendo i propri studi nell’orizzonte di un’analisi critica della modernità e della ricostruzione dei presupposti del razionalismo occidentale. Tra le sue opere: Kairos. Apologie del tempo debito (Laterza, 1992); Cielo e terra. Genealogia della secolarizzazione (Laterza, 1994); Dopo il Leviatano (Bollati Boringhieri, 2000); Passaggio a Occidente (Bollati Boringhieri, 2003); Minima temporalia (Luca Sossella ed., 2005); Potere e secolarizzazione(Bollati Boringhieri, 2005); La passione del presente. Breve lessico della modernità-mondo (Bollati Boringhieri, 2008); Contro il potere. Filosofia e scrittura (Bompiani, 2011); Genealogie dell’Occidente (con F. Cardini et al., Bollati Boringhieri, 2015).