Presentazione

“Le città sono un insieme di tante cose: di memoria, di desideri, di segni d’un linguaggio; le città sono luoghi di scambio […] ma questi scambi non sono soltanto scambi di merci, sono scambi di parole, di desideri, di ricordi”

(I. Calvino, Le città invisibili, 1972, p. IX-X)

 

Entrare in una biblioteca significa varcare le porte della meraviglia e del sapere. Significa conoscere, ma anche solo percepire gli infiniti percorsi dell’immaginazione umana, il sapere e la creatività dell’uomo divenuto libro o immagine. Le sue possibili combinazioni. Si entra nel regno della scoperta. Basta trasformare il vedere in guardare per aprirsi alla bellezza.

“Per documento e meraviglia. Una storia lunga 400 anni”, si presenta come un viaggio a ritroso nei secoli dentro le sale antiche della Gambalunga, alla scoperta dei poliedrici volti della città. Da leggersi attraverso i preziosi codici, le fragili carte d’archivio, le fantasmatiche fotografie “sviluppate” nell’esperienza immersiva della Galleria dell’Immagine. Dal Medioevo dei codici miniati, al contemporaneo in digitale.

Si incontrano i progenitori illustri di cui la città ha favoleggiato; si ammirano i manoscritti della raffinata ed enigmatica corte malatestiana; si leggono le appassionate discussioni sull’identità cittadina, il suo segno zodiacale, i dialoghi scientifici con gli intellettuali d’oltralpe, fino alle narrazioni che hanno fatto di Rimini un mito dell’immaginario contemporaneo, quando da piccola città di provincia è divenuta lo specchio e talora la narratrice/traduttrice dei volti prismatici del Paese.

Il punto di approdo della mostra è anche una ri-partenza. La prima delle sale antiche, dove si conserva la parte principale della biblioteca del fondatore, Alessandro Gambalunga, ospita l’installazione dell’artista Daniele Torcellini, “Ex Libris per luci cangianti”, che traduce la meraviglia dei libri e del sapere nella meraviglia estatica di colori mai visti. Un atto creativo che vuole sollecitare a guardare, a potenziare la visibilità degli infiniti rimandi che ogni libro contiene, a partire dalla considerazione che la visibilità è all’origine di ogni processo immaginativo, creativo e conoscitivo.

Oriana Maroni

Direttrice Biblioteca civica Gambalunga