Quattro secoli di Biblioteca Gambalunga

introduce
Alessandro Andreini Presidente Rotary club Rimini

presenta
Alessandro Giovanardi Direttore “Ariminum”


intervengono

Oriana Maroni Una Biblioteca per le generazioni future

Piero Meldini Una storia lunga 400 anni

Annamaria Bernucci Un mondo inciso, le stampe della Gambalunghiana

Nadia Bizzocchi L’archivio fotografico. Testimone oculare della città

 

Daniele Torcellini Storie di luce e di colore

 

Sabato 15 febbraio (Sala della Cineteca, ore 17) saranno Alessandro Andreini (Presidente Rotary club Rimini) e Alessandro Giovanardi (Direttore della rivista) a presentare il numero speciale che la rivista “Ariminum”, da molti decenni narratrice dell’arte, della storia e della cultura cittadina, ha dedicato ai quattrocento anni compiuti dalla Biblioteca Gambalunga nel 2019. Un’occasione per far conoscere alla città la storia che l’ha condotta fino ai giorni nostri: le passioni del suo fondatore, dei bibliotecari e mecenati che l’hanno arricchita e influenzata, degli alfabeti, pensieri e testi che si sono sedimentati nei suoi magazzini (Piero Meldini), le immagini grafiche e fotografiche, a testimonianza della città e della sua cultura artistica (Annamaria Bernucci, Nadia Bizzocchi). Un occasione per ascoltare il racconto del “palazzo della memoria” della città, dove si custodiscono i suoi più preziosi tesori intellettuali. Luogo privilegiato della parola e del pensiero, necessari per capire ciò che siamo e proiettarci sul futuro, gettando un ponte verso le generazioni che seguiranno (Oriana MaronI). In questo costante necessario rinvio fra passato presente e futuro, Daniele Torcellini, studioso e ideatore di project art, che in occasione della mostra “Per documento e meraviglia” si è addentrato con una sua installazione nel microcosmo delle sale antiche della Biblioteca Gambalunga, racconterà della possibilità con effetti visivi che hanno “vestito” i libri, i codici e le insegne gambalunghiane di nuove sembianze appartenenti all'orizzonte tecnologico contemporaneo, di entrare nel cuore del tempo, stabilendo un dialogo inatteso.