Il desiderio dei libri. Tra bibliofilia e pubblica utilità | Tomaso Montanari

Auditorium, Istituto Musicale Lettimi - ore 17.00 28/1/2017

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Sabato 28 gennaio, presso la Sala del Giudizio al Museo di Rimini (ore 17.00), Biblioterapia 2016_DESIDERIO dà appuntamento con Tomaso Montanari, storico dell’arte, per indagare Il desiderio dei libri. Tra bibliofilia e pubblica utilità. Un incontro inserito nel ciclo di conversazioni e letture ad alta voce promosso dalla Biblioteca Gambalunga nel 2016, per impegni del relatore rimandato all’anno nuovo. Da non perdere: Tomaso Montanari,  studioso da anni impegnato nella difesa del governo pubblico dei beni culturali, da intendersi come luogo dei diritti fondamentali della persona, inviterà a riflettere sui diversi volti che il desiderio dei libri può assumere, ne indagherà le luci e le ombre, guidato dall’idea che la cultura sia un alimento strategico per la convivenza civile, per il benessere e la qualità della vita dei cittadini, nella convinzione “che la conoscenza sia l’unica medicina capace di curare, fermare, forse vincere l’epidemia di disumanizzazione” del nostro tempo.
Il desiderio si alimenta di narrazioni e di letture, che prendono la forma di libri che chiedono di essere letti - e “per farlo cercano di sedurre” i loro lettori, come osserva il semiologo Ugo Volli.  Ma se i libri, che legano memorie e immaginazioni, anziché alimentare la passione per i grandi dubbi e aprirsi su altri Paesi e su altre genti, si trasformano in un abbacinamento “dell’uomo che non riesce a guardare il mondo”, come avviene a Kien, il protagonista di Auto da fé di Elias Canetti, possono creare barriere che deformano le persone, i sentimenti, gli avvenimenti, fino a spingere alla loro distruzione, alla biblioclastia. E come ci ha avvertito Umberto Eco, grande bibliofilo, oltre che studioso, può esserci anche una biblioclastia che nasce dall’incuria, “quella di tante biblioteche italiane, così povere e così poco curate, che non di rado diventano luoghi di distruzione del libro; perché c'è un modo di distruggere i libri lasciandoli deperire o facendoli scomparire in penetrali inaccessibili”. Un tradimento dei principi espressi dall’art. 9 della Costituzione, che recita che la Repubblica tutela il patrimonio per promuovere lo sviluppo della cultura, che serve al pieno sviluppo della persona umana, e alla realizzazione di un’uguaglianza sostanziale (art. 3),  ci difende, potremmo anche aggiungere, dalla tirannide della banalità e dalla tirannide del potere. 

Tomaso Montanari, professore ordinario di Storia dell’arte moderna all’Università di Napoli Federico II, si è sempre occupato della storia dell’arte del XVII secolo. Al centro delle sue ricerche e delle sue pubblicazioni degli ultimi anni è soprattutto l’arte di Gian Lorenzo Bernini, indagata da molteplici punti di vista.  Negli ultimi anni ha pubblicato alcuni saggi sullo stato del patrimonio artistico italiano e sulla funzione civile della storia dell’arte tra cui: Le pietre e il popolo (minimum fax, 2013), Istruzioni per l’uso del futuro. Il patrimonio culturale e la democrazia che verrà (minimum fax, 2014) e Privati del patrimonio (Einaudi, 2015); La libertà di Bernini (Einaudi, 2016). È vicepresidente di Libertà e Giustizia. Ha vinto il Premio Giorgio Bassani di Italia Nostra per il giornalismo in difesa del patrimonio culturale. Ha ricevuto dal Presidente della Repubblica l’onorificenza di Commendatore. È stato membro della Commissione Bray per la riforma del Ministero per i Beni Culturali. Scrive su “la Repubblica”, sul cui sito tiene il blog “Articolo 9”. Per Rai Cultura ha prodotto nel 2016 dodici puntate su “La vera natura di Caravaggio”.