Il corpus dei codici gambalunghiani comprende circa 1400 esemplari. La raccolta dei manoscritti non possiede una sua specifica omogeneità, gli esemplari provengono, nella parte più illustre, dalla settecentesca raccolta del cardinale Garampi, e per il resto o da doni o dalle soppressioni delle corporazioni religiose e delle scuole laiche, operate sia in periodo napoleonico, sia dal regno d'Italia. Nel fondo originario di Alessandro Gambalunga si trova un solo manoscritto: un esemplare miniato delle Metamorfosi di Ovidio della fine del XV secolo. L'esemplare più antico è un Evangelario del tempo e dei santi scritto in beneventana e datato alle fine dell'XI secolo.
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