La paura della perdita nella Ricerca del tempo perduto di Proust | Alessandra Ginzburg

Sala del Giudizio, Museo della Città - ore 17.00 07/11/2015

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Durata 01:26:27

Dopo la vertigine dell’apocalissi e delle sue icone, indagate da Andrea Tagliapietra, il programma della Biblioterapia 2015 affronta la costellazione di significati al confine tra corpo e mente, tra sensazione ed emozione cui è ancorata la paura, quando sorge dal nostro mondo interiore, dalle nostre fantasie. La paura della perdita nella Ricerca del tempo perduto di Proust è il titolo della conversazione della psicoanalista Alessandra Ginzburg, che sabato 7 novembre saprà introdurci ai misteri dell’inconscio attraverso la letteratura grazie a quello che, in un suo libro del 2011, chiama il “miracolo dell’analogia”. Di formazione letteraria e studiosa dello psicoanalista cileno Ignacio Matte Blanco e del critico letterario Francesco Orlando, Alessandra Ginzburg mette al centro delle sue analisi le emozioni, mostrando come in alcune opere letterarie sia possibile rintracciare un modello di funzionamento della mente che sembra anticipare alcune teorie psicoanalitiche post-freudiane. Un esempio d’eccellenza è rappresentato da La Recherche di Marcel Proust, che può essere letta per una lettura sofisticata del funzionamento mentale. La Recherche, scrive, è la storia di una vocazione artistica che nasce da un miracolo, ovvero dalla scoperta del potere dell’analogia, che abolisce il tempo e lo spazio e si incarna stilisticamente nella forma della metafora. Così che Proust può trovare nella scrittura il luogo in cui sua madre non morirà mai, e la letteratura si trasforma in un’eccellente terapia per vincere la paura della perdita, una rivincita sul destino. Ma non solo. «Quello che mi ha molto colpito, studiando la Recherche, - ha spiegato la Ginzburg in un’intervista (http://www.leparoleelecose.it/?p=4637) - è il fatto che Proust, pur senza avere probabilmente alcuna conoscenza diretta del lavoro di Freud, sia andato anche più in là nella sua auto-osservazione delle emozioni, del sogno, e in generale del funzionamento della mente. Nelle sue analisi dell’amore, del dolore e del mondo onirico, Proust descrive un mondo governato dai principi della logica simmetrica individuati da Matte Blanco.» E qui la letteratura può farsi quasi maestra della psicanalisi, dato che «ogni volta che conosciamo qualcosa attraverso i principi della logica simmetrica, che sono quelli che governano le nostre emozioni, in realtà conosciamo noi stessi, i nostri assetti interiori.»

ALESSANDRA GINZBURG ha studiato letteratura francese con Francesco Orlando e Arnaldo Pizzorusso; è psicoanalista didatta della Società Psicoanalitica Italiana e membro della International Psychoanalytic Association. Studiosa di Ignacio Matte Blanco, ha sviluppato in diversi scritti l’applicazione clinica delle sue ipotesi teoriche.

Fra le sue pubblicazioni: L’emozione come esperienza infinita. Matte Blanco e la psicoanalisi contemporanea, a cura di A. Ginzburg, R. Lombardi, Franco Angeli, Milano, 2007; Il miracolo dell’analogia. Letteratura e psicoanalisi, (2011), una raccolta di saggi su Proust, Kafka e altri autori che mette in luce l’apporto che la letteratura può ancora offrire alla psicoanalisi