Si puo’ sopravvivere all’irrazionalità dilagante? Il mondo del verosimile, dell’improbabile e dello smaccatamente falso segue meccanismi neurologici, psicologici e sociali dietro cui si celano pericolose e preoccupanti ossessioni. Di questi temi si discuterà venerdì 21 febbraio, alle 17, nella sala del Giudizio al Museo di Rimini, con Massimo Polidoro che presenterà il suo ultimo libro “Il mondo sottosopra” edito da Piemme. Polidoro, che da anni presenta la rubrica “Psicologia delle bufale” per SuperQuark di Piero Angela, è stato invitato dall’Associazione JF Kennedy di Rimini in collaborazione con l’Istituto Storico e la Biblioteca Gambalunga.
L’Associazione Kennedy riprende così il ragionamento sui falsi misteri iniziato con il convegno del 21 novembre scorso sulle tragiche vicende della banda della Uno bianca. A dialogare con Massimo Polidoro sarà il magistrato riminese Daniele Paci insieme al presidente della Kennedy, Dalmazio Rossi, e alla direttrice dell’Istituto Storico, Patrizia Di Luca.
Tanti gli interrogativi e tante le domande. I vaccini? Provocano l’autismo. Le scie degli aerei? Veleno per alterare il clima. Gli attacchi dell’11 settembre? Una messinscena degli americani. La Luna? Non ci siamo mai andati. La Terra? È piatta. Ciò che fino a ieri era considerato da tutti vero e accertato all’improvviso viene messo in discussione, mentre in molti ambiti della vita i fatti perdono sempre più valore a favore di credenze irrazionali, pregiudizi e cospirazioni. Dalla Donazione di Costantino, il più grande falso dell’antichità, ai Protocolli dei Savi Anziani di Sion, dai complotti demo-pluto-giudaico-massonici fino alle recenti teorie negazioniste sui cambiamenti climatici, il mondo è da sempre pervaso da innumerevoli ricostruzioni “alternative” e deliranti farneticazioni. Fake news, bufale, propaganda estrema e complottismo sono i protagonisti incontrastati di una gigantesca confusione di massa in cui la verità è diventata un mero punto di vista. Ma perché, ancora oggi, milioni di persone credono a così tante fandonie? Quanto hanno contribuito il web e i social network alla smodata diffusione di bugie a livello planetario? In che modo la politica sfrutta a proprio vantaggio questa ostentata ignoranza? E la scienza, che fine ha fatto?
Massimo Polidoro, scrittore, giornalista e segretario nazionale del CICAP – che ha contribuito a fondare insieme a Piero Angela, Umberto Eco, Margherita Hack e Rita Levi Montalcini –, è stato docente di Metodo scientifico e Psicologia dell’insolito all’Università di Milano-Bicocca e ora insegna Comunicazione della scienza ai dottorandi dell’Università di Padova.
Autore di numerosi libri di successo e di centinaia di articoli pubblicati su Focus e altre testate, è anche conduttore e consulente scientifico di importanti trasmissioni televisive. Tiene conferenze e spettacoli in tutto il mondo, è ideatore e direttore del CICAP Fest, il Festival della scienza e della curiosità che ogni anno raccoglie oltre 20.000 persone a Padova, e su Audible conduce il podcast Questa è scienza!
È seguitissimo per la sua divulgazione sui social, come Instagram e YouTube, dove conduce la serie Strane Storie. Da anni presenta, insieme a Piero Angela, la rubrica Psicologia delle bufale all’interno di SuperQuark. Tra i suoi ultimi libri, editi da Piemme, Segreti e tesori del Vaticano e Leonardo. Il romanzo di un genio ribelle. Nel 2008 sempre per Piemme ha pubblicato “Un gioco infame. La banda della Unobianca”.
Daniele Paci, riminese, 60 anni, Sigismondo d’oro nel 2014, è stato nominato magistrato nel marzo 1990 e ha ricoperto il primo incarico, nella qualità di Sostituto Procuratore, presso la Procura della Repubblica di Rimini. Nel corso degli anni '90 si è occupato di numerosi procedimenti e indagini. La più rilevante è quella culminata con la cattura dei fratelli Savi e dei loro complici noti come i killer della “banda della Uno bianca” che tra il giugno del 1987 e l’ottobre del 1994, nelle province di Bologna, Forlì, Rimini, Ravenna e Pesaro uccisero 23 persone e ne ferirono oltre cento. Daniele Paci ha ricoperto il ruolo di Giudice per le indagini preliminari al Tribunale di Pesaro dal settembre 1999 all’ottobre del 2011. Dall’ottobre 2011 al maggio 2016 è stato sostituto procuratore alla Procura della Repubblica di Palermo, dove si è occupato, oltre che di numerosi procedimenti per reati contro la Pubblica Amministrazione, di indagini relative alle famiglie mafiose operanti nei territori di Bagheria, San Giuseppe Jato e Partinico. Dal maggio 2016 al febbraio 2017 è stato applicato alla Procura della Repubblica di Caltanissetta. Attualmente ricopre l’incarico di sostituto procuratore presso la Procura della repubblica di Ancona ed è designato alla Direzione Distrettuale Antimafia