Fin dai tempi di Tolomeo, e forse dei persiani, si era convinti che ogni città avesse il proprio segno zodiacale, e che da questo dipendessero i suoi destini («habent sua fata urbes») e il carattere dei suoi abitanti. Era perciò indispensabile, per la classe dirigente del tempo, determinare quale fosse tale segno. Ma qual è il segno ascendente di Rimini? È il Cancro, come farebbe presumere il famoso bassorilievo di Agostino di Duccio nella cappella dei pianeti del Tempio Malatestiano, o lo Scorpione, stando invece al parere unanime degli astrologi più accreditati? Nel 1613, diviso tra una maggioranza “scorpionista” e una minoranza “cancrista”, il Consiglio comunale di Rimini incaricò il segretario Malatesta Porta (un colto studioso che possedeva un cannocchiale ed era in rapporti epistolari con Galilei) di approfondire la questione e di riferirne. Dopo dieci anni di studi e calcoli accuratissimi, Porta confermò definitivamente che il segno ascendente di Rimini è lo Scorpione, i cui tratti caratteriali sono l’incostanza, la pigrizia e la sensualità.
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