Musica e Riviera, un rapporto intensissimo. Specialmente a Rimini, centro della "metropoli balneare", è passata la grande storia della musica pop-rock del '900, con una serie di grandi concerti – da Fred Buscaglione ai Devo, da Mina alla grande stagione del "progressive", da Zucchero a Miles Davis – che hanno segnato un'epoca e fatto da contrappunto, in periodi e luoghi diversi, non solo all'evoluzione dell'"industria delle vacanze" sulla costa romagnola, ma anche ai mutamenti dei costumi e dei consumi culturali in ambito giovanile, in una dialettica tra continuità ed innovazione.
La musica, e la sue modalità di fruizione, dunque, come specchio della trasformazione della società riminese (e non solo), e nello spesso tempo della capacità del nostro territorio, grazie soprattutto ai suoi "imprenditori della notte", di "fare tendenza" e di competere alla pari con i grandi centri di produzione – nazionali ed internazionali – di idee e progetti rivolti al mondo giovanile.
Di questa storia affascinante, in veste di protagonisti e testimoni, parleranno, nel contesto di "Ma che musica ragazzi...", quinto ed ultimo appuntamento del ciclo “Conversazioni riminesi” promosso dall’Istituto per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea della provincia di Rimini e dalla Biblioteca Gambalunga, Fabio Bruschi, Massimo Buda e Pier Pierucci. Conduce e coordina l’incontro Riccardo Fabbri.
Chi sono
Fabio Bruschi
Operatore culturale di lungo corso, da segretario dell’Arci di Rimini apre il circolo Officine Putilov e il rock club Slego; a lungo direttore di Riccione Teatro con il Premio e il TTV, è tra gli amministratori del festival di Santarcangelo; dal 2013 organizza la rassegna ‘Lingue di confine’; collabora a progetti sul verde spontaneo e il giardino naturale.
Massimo Buda
Laureato in Storia all'Università di Bologna, negli anni '70 e '80 è stato un giornalista rock per quotidiani (l'Unità, Paese Sera, la Repubblica) e riviste (La Città Futura, Rockerilla, Ciao 2001, Frigidaire) e disc-jockey a Radio San Marino e per iniziative musicali e culturali in rock-club (come lo Slego di Rimini) e non solo. Ha pubblicato vari libri di storia della musica pop, fra questi "Agenda Rock" (Savelli) più "Patti Smith / Poesie Rock" e "Antologia Rock" (Newton Compton) e da tempo tiene lezioni e conferenze di storia della musica rock e dei movimenti culturali e sociali a questa connessi.
Pier Pierucci
Attualmente è titolare di Pier Pierucci & Associati, società di consulenza marketing e creatività, che ha fornito e fornisce i propri servizi a realtà come il parco Aquafan di Riccione (dal 1998), i parchi Oltremare, Acquario di Cattolica e Italia in Miniatura (dal 2013), ed è socio e fondatore del progetto Bio's srl, società titolare dei marchi Bio's Kitchen, Bio's Cafè (dal 2015).
Come imprenditore nell'ambito del divertimento notturno si è occupato dello Slego rock club (dal 1982 al 1989), del Rockhudson’s discoteca (dal 1987 al 1992), di Io Street Club (dal 1993 al 1994), della discoteca Cellophane di Riccione (dal 1994 al 1997).