Rimini cos'è 1980/2000

Anni Ottanta. Rimini, capitale del “divertimentificio”

Gli “anni di piombo” declinano. Gli anni Ottanta aprono una nuova epoca, che regala al Paese crescita economica, disimpegno e spensieratezza. Carriera, ricchezza e affermazione personale sono i nuovi valori di riferimento. Sono gli anni degli yuppie, dei manager, delle emozioni notturne. Rimini ne è lo specchio anticipatore. Pier Vittorio Tondelli nel 1985 pubblica “Rimini”, il romanzo che usa la città per raccontare l'Italia della post-modernità. La nuova storyboard della vacanza è fatta di palestre sul mare, di volvo, di discoteche, tanga e topless estremi, ragazzi in vespino e sacchi a pelo, di parchi tematici, di grandi giochi di plastica. Camilla Cederna nel 1983 attribuisce alla Riviera la definizione di divertimentificio, altri la definiscono il “distretto del piacere”. E Rimini, che nel 1989 è segnata dalla mucillaggine, che invade tutta la costa, investe per rimanerne il suo cuore pulsante. Per la prima volta, in maniera ufficiale, lancia il mito della notte riminese. Lu Colombo canta “Rimini che sembra l'Africa: Ouagadougou” (capitale del Burkina Faso), come dire il massimo dell'esotismo e dell'alterità.

 

Anni Novanta. “Rimini è come il blues, dentro c'è tutto”

La caduta del muro di Berlino nel novembre 1989 segna la fine del Novecento. Il tempo della trasgressione e delle emozioni notturne della città del piacere ha un corso lungo quasi un ventennio. La sua anima nera a volte collude, a volte confligge con i diuturni piaceri del corpo. Si riscopre il volto “salutare” della vacanza. Emergono fitness, cibi naturali, meditazione e yoga: l'armonia del corpo e della mente. La cultura e l'eros cercano di fondersi. Le due città scoprono di essere parte di una stessa anima inquieta e multiforme, di avere un orizzonte comunitario condiviso. “Rimini è un pastrocchio, confuso, pauroso, tenero, con questo grande respiro, questo vuoto aperto al mare” ha scritto Federico Fellini, suo inventore e narratore. E dal mare e dalla terra sono giunti i nuovi abitanti. Ieri dalle colline e dall'entroterra, oggi dai paesi dell'Est, e dall'Africa. Rimini, che agli inizi del '900 si era battezzata “l'Ostenda d'Italia”; negli anni Venti si era proclamata “la Nizza dell'Adriatico”; negli anni '50 e '60 si era vantata di essere “la Miami d'Europa”, negli anni Ottanta si appaiava a Las Vegas e i giornali la descrivevano come “Sodoma” e “Gomorra-Beach”, si riscopriva semplicemente Rimini.

 

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