Occorre chiedersi se è vero ciò che scrive il grande nemico di Sigismondo Pandolfo Malatesta, Enea Silvio Piccolomini (papa Pio II), che il Tempio è pieno di Demoni (intendendo Diavoli, dèi pagani, idoli). Non è piuttosto evidente che il Tempio, in tutte le sue sculture, è dato dalla fitta compresenza di elementi classici e biblici? Il Cielo del Tempio non è solo quello della Cappella dei Pianeti o dello Zodiaco. Tutto il Tempio è popolato di figure celesti: le Virtù alate, i Putti, gli Angeli, le Muse celesti governate da Apollo. Tutto il Tempio disegna un passaggio dalla terra alla dimensione celeste: dalle Sibille e dai Profeti alle Virtù filosofiche e teologiche, dagli Eroi biblici e mitologici ai Santi, dai Fanciulli giocosi agli angeli musici, dalle Arti terrene alle Muse divine, fino ai Pianeti e ai Segni zodiacali, fino a un Sole che è insieme luce sensibile e intellettuale (Apollo/Helios) ma anche luce di grazia (simbolo del Dio biblico e cristiano).
Alessandro Giovanardi, è docente di Arte Sacra e di Iconografia e Iconologia presso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Rimini-San Marino-Montefeltro “Alberto Marvelli”, cura le attività culturali della Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini e dirige la rivista di storia, arte e cultura «Ariminum». Si è formato in filosofia ed estetica alle Università di Bologna (Laurea) e Siena (dove ha conseguito il Master e il Dottorato).
Da tempo s’interessa al rapporto tra la pittura e le fonti filosofiche, religiose e letterarie, lavorando in particolar modo sul Trecento riminese per cui ha scritto molti saggi, collaborando recentemente con Antonio Paolucci e Daniele Benati al volume Il Trecento riscoperto. Gli affreschi della Chiesa di Sant'Agostino a Rimini (Silvana, Milano 2019). Sul Tempio Malatestiano e i suoi valori artistici e filosofici ha pubblicato diversi studi nei volumi Sigismondo Pandolfo Malatesta. Signore di Rimini (Panozzo, Rimini 2017), Scritti in onore di Marco Bertozzi (Schifanoia, Ferrara 2017), Gli Antichi alla corte dei Malatesta (Jouvence, Milano 2018), L'Umanesimo cristiano del Tempio Malatestiano (Minerva, Bologna 2018), Pensare per immagini. Arte e simbolo nel Rinascimento (Mimesis, Milano 2019). Per il III e il IV volume della Storia della Chiesa di Rimini ha redatto i saggi dedicati alla pittura del Trecento (2011) e del Settecento (2013). È autore di studi che trattano il rapporto tra filosofia, estetica e arte nel pensiero russo e in quello italiano tra cui «Pietas» e bellezza. L’arte sacra in Cristina Campo (Storia e Letteratura, Roma, 2007) e John Lindsay Opie. Estetica simbolica ed esperienza del Sacro (Storia e Letteratura, Roma, 2011). Ha curato l’antologia di saggi di John Lindsay Opie, Nel mondo delle icone. Dall’India a Bisanzio (Jaca Book, Milano, 2014). Ha curato molti numeri monografici della rivista «L'Arco» e diverse mostre di arte antica e moderna tra cui, per la III edizione della Biennale del Disegno, con Franco Pozzi, Fogli della Follia. Fortunato Duranti visionario e romantico (2018, catalogo Bookstones). In uscita il suo ultimo libro I Colori di Rimini (Interno4 Edizioni, 2019).
Ciclo di incontri promosso da Cassa di Risparmio di Rimini
Col patrocinio dell'IBC e il riconoscimento crediti per i docenti dell'Ufficio Scolastico/MiUR.