Si conclude sabato 7 dicembre (Sala del Giudizio, Museo della città, ore 17) la rassegna “Biblioterapia. Come curarsi (o ammalarsi) coi libri”, con un viaggio affascinante negli spazi magici di biblioteche e studioli, condotto dalla critica letteraria accademica dei Lincei Lina Bolzoni, che racconterà la lettura attraverso i grandi miti e i grandi autori. La lettura è lo strumento per andare "al di là dei limiti del tempo e dello spazio" in una sorta di "dialogo sublime" con chi scrive. Una tesi non del tutto condivisa da Marcel Proust, lo scrittore-mito moderno che ha praticato e descritto i piaceri del leggere. Non per caso, dunque, l'idea della Meravigliosa solitudine, che dà il titolo al suo ultimo libro, viene proprio da Proust. La sua è appunto una solitudine meravigliosa, “perché è popolata delle voci degli autori che leggiamo e nello stesso tempo è un'esperienza che ci permette di riconoscere il nostro io più segreto, di ritrovare in noi il ritmo nascosto che si esprimerà nella scrittura”. In questo tempo in cui cambiano i modi di comunicare, e dunque di pensare, è giusto chiedersi se questo non comporti anche una trasformazione dell’esperienza profonda, personale e vitale della lettura. Difficile credere che l’umanità rinunci a questo piacere speciale, che apre la mente, fa entrare in altri mondi possibili, comunica la bellezza. Dovremmo forse allora ripensare all’utopia di John Ruskin, il raffinato scrittore e critico d'arte inglese, che “proponeva di armare gli eserciti di libri, invece che di baionette, di creare una rete di biblioteche pubbliche perché i libri aprono a tutti la possibilità di far propri i più grandi tesori, di dialogare alla pari con i più grandi uomini del passato”.
Chi sono
Lina Bolzoni ha insegnato Letteratura italiana alla Scuola Normale Superiore di Pisa e alla New York University. È socia della Accademia Nazionale dei Lincei e della British Academy. Ha curato l’edizione delle Opere letterarie di Tommaso Campanella e la parte introduttiva della mostra La fabbrica del pensiero: dall’arte della memoria alle neuroscienze (Firenze-Parigi 1990). Per Adelphi ha curato l’edizione dell’Idea del theatro e di testi inediti di Giulio Camillo (2015) e per l’Istituto della Enciclopedia Italiana ha curato il volume L’ “Orlando Furioso” nello specchio delle immagini (2014). Per Einaudi ha pubblicato: La stanza della memoria (1995), La rete delle immagini (ultima edizione 2009), vincitore del Premio speciale del Presidente al Premio Viareggio e del Premio Brancati per la saggistica, Il cuore di cristallo (2010) e Una meravigliosa solitudine (2019), con il quale ha vinto ha vinto la IX edizione del Premio De Sanctis.
Piero Meldini, già Direttore della Biblioteca Gambalunga, è autore di cinque romanzi: L’avvocata delle vertigini (Adelphi, 1994), Premio Bagutta Opera Prima; L’antidoto della malinconia (Adelphi, 1996), Premio Selezione Campiello; Lune (Adelphi, 1999); La falce dell’ultimo quarto (Mondadori, 2004), Premio Matelica e finalista al Premio Viareggio; Italia. Una storia d'amore (Mondadori, Milano, 2012). Ha scritto inoltre libri di storia contemporanea, storia locale, storia dell’alimentazione e della cucina. Nel 2005 la città di Rimini gli ha conferito il Sigismondo d'Oro.
Evento realizzato con il contributo di SGR
qui il programma completo
Ingresso libero e gratuito
Info: Biblioteca Gambalunga
tel. 0541.704486 - www.bibliotecagambalunga.it