Rimini cos’è
La Biblioteca Gambalunga racconta Rimini dall’Ottocento al capodanno 2000, proponendo ai visitatori un’immersione in immagini, che restituiscono una storia che sentiamo appartenere alla comunità. La città si mostra al nostro sguardo e noi con lei. La vediamo nelle facce dei suoi abitanti, nelle pietre dei suoi palazzi, delle sue strade e piazze, dove sono scritte le vicende attraverso cui è diventata quella che oggi appare.
Una città antica dalla grande storia, che ha vissuto la notorietà e le angustie della povertà, le violenze delle occupazioni degli eserciti stranieri, i fermenti generosi della politica che le hanno dato diritti, indipendenza e libertà. Rimini che è stata un cumulo di macerie e dolore; Rimini che ha fatto del loisir una vocazione e un’industria. Rimini che è stata lo specchio anticipatore in cui si è riflessa l’Italia della post-modernità. Rimini che è stata “riminizzata” sotto colate di cemento, e si è ripensata nel segno di una diversa vivibilità sociale e urbana, della tutela del patrimonio storico e artistico, del verde urbano e del mare pulito. Capitale del divertimentificio, negli anni del disimpegno e della spensieratezza, dei paesaggi artificiali, della trasgressione e delle emozioni notturne. Rimini, la città bifronte, che ha scoperto di avere un’unica anima, inquieta e multiforme. La città storica, che ha le mura sbrecciate dal tempo e dalle guerre a segnare i suoi confini, guarda l’altra, cresciuta dove prima erano dune e mare, e pare dirle: “Osta te!”.