L'archivio raccoglie la ricca documentazione prodotta da Gianni Quondamatteo (Rimini, 19 marzo 1910-Rimini, 19 gennaio 1992) durante lo svolgimento delle sue molteplici attività: l'attività letteraria, in quanto glottologo, studioso e autore di opere sulla cultura e sul dialetto romagnolo, in particolare riminese; l'attività politica e l'impegno nel PCI; l'attività di primo sindaco di Riccione dopo la Liberazione e fondatore del "Premio Riccione per il Teatro"; l'attività di direttore dell'Azienda autonoma di soggiorno della stessa città di Riccione; l'attività di giornalista e direttore di testate locali, di natura anche politica e satirica, come "Città nuova", "Riviera eco" e "Bikini". La tipologia del materiale documentario è varia e caratterizzata in prevalenza da minute, lettere, carte dattiloscritte e manoscritte, fogli sciolti di piccolissime dimensioni con appunti manoscritti di Quondamatteo e dei suoi collaboratori, diari, quadernini scolastici, materiale in fotocopia, documenti relativi a ricerche storiche, pieghevoli, ritagli di stampa, fascicoli di periodici, opuscoli, bozze di stampa, fotografie, registrazioni audio di letture dialettali, manifesti politici, comunicati stampa, disegni originali e materiale grafico a stampa, ma anche documenti personali, essendo l'archivio di natura privata. La fitta e costante corrispondenza con amici e collaboratori, giornalisti, editori e personalità della cultura, fra questi il dialettologo Friedrich Schürr ed il linguista Tullio de Mauro, e la rete di relazioni creatasi intorno a personaggi vari, marinai e contadini, persone del clero e normali cittadini, conferiscono un carattere "corale" alle opere da lui curate. Tra il materiale storico raccolto risultano i preziosi fogli volanti contenenti i dialoghi e le poesie di Giustiniano Villa. Le carte personali comprendono documenti che testimoniano la carriera professionale di Quondamatteo (curriculum e diplomi) e la sua vita privata (documenti d'identità, certificati di nascita e di matrimonio, abbonamenti autobus, tessere giornalistiche). Nonostante il fondo documentario non fosse organizzato ed ordinato, è stato possibile leggere tra le carte un primo abbozzo di volontà di Quondamatteo di dare una struttura alla ricca produzione documentaria in suo possesso. Molti difatti sono i fascicoli originali in cartelle, alcune delle quali recano l'intestazione "Azienda autonoma di soggiorno di Riccione", che riportano sue indicazioni o gruppi di documenti tenuti insieme da spilli, graffette o legati con spago.
L'archivio di Gianni Quondamatteo è stato donato alla Biblioteca civica Gambalunga per volontà degli eredi. La documentazione, raccolta in 13 scatoloni, è giunta in biblioteca nell'ottobre 2016 dalla casa di Montefotogno, frazione del Comune di San Leo. L'archivio è in corso di catalogazione come fondo documentario nel catalogo Scoprirete. La raccolta libraria appartenuta a Quondamatteo è invece collocata presso la Biblioteca comunale "A. Battarra" di Coriano .
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