Roberto Valturio (Macerata Feltria 1405 - Rimini 1475), amico e consigliere di Sigismondo Pandolfo Malatesta, dedica al signore e mecenate la sua opera sull’arte della guerra, per celebrarne le virtù, la grandezza e l’amore per i classici, che sono la fonte della descrizione delle macchine e delle tecniche d’assedio. Gli esemplari manoscritti – a Rimini non se ne sono conservati – sono arricchiti da numerose illustrazioni il cui disegno è attribuito a Matteo de’ Pasti, che nel 1461 tentò, ma fu fermato dai Veneziani, di consegnarne una copia, dono di Sigismondo, al sultano Maometto II. La fortuna del libro è testimoniata anche dalle tre edizioni a stampa nel Quattrocento col magnifico corredo delle xilografie, esemplate sul modello delle miniature. Nel 1483 fu pubblicata la traduzione in italiano di Paolo Ramusio, che suggestionò Leonardo da Vinci.