I veleni del romanzo | Emanuele Trevi

«Accanto a una lunga tradizione di pensiero legata ai benefici della lettura, ne esiste un'altra, ugualmente tenace, che punta il dito sui suoi effetti tossici, sul suo insidioso potere di corruzione. Da questo punto di vista, la lettura è un vero pharmakon, che ripropone costantemente l'ambiguità del termine greco: medicina e insieme veleno. Al centro di questo conflitto c'è un genere letterario ben preciso, il romanzo, con le sue irresistibili seduzioni, basate sul desiderio e l'identificazione. Già Dante, nel rievocare la storia di Paolo e Francesca, si dimostra perfettamente conscio delle profonde implicazioni psicologiche e morali di un tema che percorre la letteratura occidentale coinvolgendo scrittori dell'importanza di Cervantes, Jane Austen, Flaubert, Tolstoj.» Emanuele Trevi

EMANUELE TREVI è nato a Roma nel 1964. Collabora al "Il Manifesto", alla cronaca romana della "La Repubblica", all'inserto "Tuttolibri" di "La Stampa" e conduce programmi radiofonici per Radio 3 Rai. Il suo primo libro è Istruzioni per l'uso del lupo (Castelvecchi 1994), seguito da Musica distante (Mondadori 1997), I cani del nulla (Einaudi 2003), Senza verso (Laterza 2004), L'onda del porto (Laterza 2005), Il libro della gioia perpetua (Rizzoli 2010).