La paura del disumano
Sala del Giudizio, Museo della Città - ore 17.00 21/11/2015
Durata 01:49:12
Sabato 21 novembre (Sala del Giudizio, Museo della Città, ore 17) Sergio Givone, filosofo che da anni indaga il problema del nulla - possibilità di grazia, ma anche di annientamento –, approfondirà La paura del disumano, giungendo a delineare «un pensiero tragico che è, nel medesimo tempo, una filosofia del bene di vivere1». Un nucleo centrale del percorso di Biblioterapia 2015, perché «certamente l'angoscia, il senso di finitezza sono una via d'accesso, un varco verso il senso. In realtà o si passa di lì o da nessuna parte» ha spiegato Givone2. Che continua: «La nostra finitezza, il nostro dovere di morire ci dicono se la vita ha o non ha senso. Il nostro sentire - provare paura, provare angoscia, provare felicità, provare gioia - ci dicono se la vita ha o non ha un senso». La paura è quindi componente inscindibile dell’esperienza umana. Ma l’odierna crisi dei fondamenti del sapere, la “morte di Dio”, il politeismo dei valori, la possibile fine del genere umano a causa di catastrofi e guerre, aprono all’uomo contemporaneo un orizzonte di paura globale che lo espone al pericolo di perdere la propria umanità, e ci richiama per questo a una più alta responsabilità verso noi stessi e il prossimo. Di fronte al circolo vizioso che dall’insicurezza crescente porta a una violenza dell’uomo verso l’uomo che ha acquistato, forse come non mai, un carattere devastante e scandaloso, possiamo interrogarci su come limitarne i danni, consapevoli che l'uomo viene da un fondo di violenza, che non è soltanto un puro residuo bestiale, ma un fatto culturale. Bisogna quindi fare appello all’etica dell’individuo, ovvero alla nostra coscienza, alla nostra responsabilità nei confronti degli altri. E sopportare le paure e le contraddizioni dell’esistenza continuando a tendere verso il bene «come modo di stare al mondo, custodendo le parole in cui si svela l’umano».
1 http://www.morcelliana.it/or?uid=morcelliana.main.index&oid=53755
2 http://www.asia.it/adon.pl?act=doc&doc=1494
SERGIO GIVONE è professore di Estetica presso l’Università di Firenze. Il suo interesse per l'estetica nasce da un modo di concepire la filosofia come un discorso che trova i suoi contenuti fuori di sé: nell'arte, nel mito, nella rivelazione religiosa. Si è occupato della ridefinizione di alcune fondamentali categorie del pensiero filosofico del Novecento, tra cui l’idea di “tragico” e i concetti di eros e nichilismo. Tra i suoi libri più recenti: Storia del nulla (Laterza, 1995); Favola delle cose ultime (Einaudi, 1998); Prima lezione di estetica (Laterza, 2003); Il bibliotecario di Leibniz. Filosofia e romanzo (Einaudi, 2005); Non c’è più tempo (Einaudi, 2008); Storia dell’estetica (Laterza, 2008); Il bene di vivere, Morcelliana, 2011); Metafisica della peste: colpa e destino (Einaudi, 2012); Morte (con Scialom Bahbout, Il margine, 2013); I sentieri della filosofia (Rosenberg & Sellier, 2015).