Il merito della carriera - dice Celli - è uno dei topos ricorrenti nella pubblicistica manageriale e, a ritroso, nell'immaginario progettuale di chi si avvia al lavoro. Le variabili classiche difficilmente prescindono da valutazioni di merito, che, al contrario, sembrano valere assai meno nella pratica abituale. Altrettanto deficitaria, se non per sporadiche puntate di carattere più polemico che analitico, sembra essere la declinazione delle prospettive di carriera sul versante del "genere" con la differenziazione non banale tra storia e risultati delle carriere al maschile e ritardi e ostacoli per quelle al femminile.
Pier Luigi Celli è nato a Verucchio (RN) e ha maturato significative esperienze come responsabile della gestione, organizzazione e formazione delle risorse umane in grandi gruppi quali ENI, Rai, Omnitel, Olivetti ed Enel. Nel 1998 è rientrato in Rai quale Direttore Generale. Ha poi ricoperto ruoli fondamentali nell'avvio di nuove attività per la telefonia mobile, Wind e Omnitel, guidato Ipse 2000, società di telefonia per l'UMTS (Universal Mobile Telecommunications System) e dal 2002 all'aprile 2005 ha ricoperto il ruolo di Responsabile della Direzione Corporate Identity in Unicredito Italiano, occupandosi di relazioni esterne, coordinamento brand, relazioni istituzionali, rapporti con la stampa, territorio, bilancio sociale e ambientale e la Fondazione del gruppo Unicredit Unidea. Ora è Direttore Generale e Amministratore Delegato della Libera Università degli Studi Guido Carli.
Ha al suo attivo numerose pubblicazioni tra cui: L'illusione manageriale (Laterza, 1998), Impresa e classi dirigenti (Baldini Castoldi Dalai, 2004), Un anno nella vita (Sellerio, 2006), Le virtù deboli (Apogeo, 2007), Altri esercizi di pentimento (Aliberti, 2008), Comandare è fottere (Mondadori, 2008), Narrare la leadership (Luiss UP, 2008).
Durata 1 ore 33 minuti