In una società ormai invasa da imitazioni, duplicati, simulacri, avatars e cloni, la distinzione tra originale e copia ha ancora un senso? E se la copia è identica all'originale, quali ragioni ci sono per preferire quest'ultimo? Qual è il confine tra falsificazione e riproduzione? E che succede quando un artista copia se stesso? Cosa sapremmo dell'arte greca se non avessimo le copie di età romana? Sorprendentemente numerose e diverse si rivelano ad un esame ravvicinato le modalità e le finalità del copiare e Giuseppe Pucci, archeologo e storico dell'arte, fa da guida in questo percorso alla ricerca della 'verità' della copia.